Niente lettura di libri per un bimbo di un anno su tre
C’è una aggravante rispetto all’abuso degli schermi già da una tenerissima età. E cioè che diversi genitori rinunciano alla lettura dei libri in favore del video e questo nonostante «leggere regolarmente al bambino già dai primi mesi di vita – avverte l’Istituto superiore di Sanità – significa contribuire al suo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale». Dai dati dell’indagine emerge che nella settimana precedente l’intervista non è mai stato letto un libro al 58,3{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} dei bambini nella fascia di età 2-5 mesi con valori più alti nelle regioni del Sud e compresi tra il 38,3{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} e il 69,7{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}. Nella fascia 11-15 mesi la quota di bambini non esposti a lettura risulta pari al 32,6{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} (con un range tra il 16,4{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} e il 48,5{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}): in pratica a un bimbo su tre a un anno di vita non vengono letti libri.
Investire nelle prime fasi di vita si risente in futuro
Per quanto riguarda le altre abitudini emerge l’attenzione a non esporre i bimbi al fumo: stop alle sigarette durante la gravidanza per 9 mamme su 10, né alcol per oltre 8 su 10. Tuttavia, sono ancora troppi i bambini (38{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}) potenzialmente esposti al fumo passivo a causa della presenza di almeno un genitore o altra persona convivente fumatrice.Tra gli 11 e i 15 mesi oltre un terzo delle mamme trova difficile far stare i bimbi in auto nel seggiolino ben allacciati. «Investire nelle prime epoche della vita significa favorire ricadute positive lungo tutto l’arco dell’esistenza, non solo nel singolo ma nell’intera comunità, sia in termini di salute che di sviluppo di competenze cognitive e sociali e di accesso a percorsi educativi e professionali – afferma Giovanni Capelli, direttore del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Iss – I risultati dell’edizione 2022 della Sorveglianza mostrano che i comportamenti favorevoli al pieno sviluppo psico-fisico dei bambini non sono sempre garantiti ed evidenziano differenze territoriali e socio-economiche meritevoli di attenzione in un’ottica di salute pubblica».