In Italia la prevalenza di malattia celiaca (MC) è tra le più alte al mondo, con una quota significativa di casi non diagnosticata, che potrebbe arrivare al 60{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}. Questo il quadro tracciato dalla più ampia indagine condotta su questo tema nel nostro Paese. Uno screening che ha coinvolto, in diverse città italiane, 9mila bambini delle scuole elementari.
Claudio Romano, presidente della Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (Sigenp), che ha coordinato lo studio, nel corso della presentazione dell’indagine al ministero della Salute, ha affermato:
malgrado il crescente interesse verso questa condizione nell’ambito medico e nella popolazione generale rimangono ancora tanti i casi di celiachia non diagnosticati, per cui la ricerca dei casi sfuggiti ad una diagnosi rappresenta ad oggi un obiettivo primario dal punto di vista sanitario”.
Uno screening condotto in due fasi
Lo studio, pubblicato all’inizio di quest’anno sulla rivista Digestive and Liver Disease ha coinvolto bambini tra i 5 e gli 11 anni, allievi delle scuole elementari di Ancona, Bari, Milano, Padova, Reggio Calabria, Roma, Salerno e Verona. Il disegno dell’indagine prevedeva un primo screening con il prelievo di una goccia di sangue dal dito per individuare la presenza di anticorpi che indicano la predisposizione genetica alla celiachia (HLA-DQ2 e HLA-DQ8). I bambini positivi a questo primo test sono stati poi invitati a sottoporsi a un prelievo di sangue per test più specifici (IgA sieriche totali e IgA anti-transglutaminasi). Le diagnosi di celiachia sono state confermate secondo le linee guida europee.
Complessivamente, su 5994 bambini ammissibili 4438 hanno accettato di partecipare allo screening e 1873 hanno mostrato aplotipi predisponenti alla celiachia (42,2{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}, IC 95{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} 40,7–43,7).
La prevalenza complessiva della celiachia è risultata dell’1,65{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} (IC 95{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} 1,34{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}–2,01{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}). Solo il 40{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} dei bambini celiaci aveva ricevuto la diagnosi prima dello screening scolastico.