Fosse un film, la parabola di Lisa Vittozzi potrebbe ricordare quella di Jack Sparrow nella saga “Pirati dei caraibi”. A un certo punto della storia, l’iconico filibustiere interpretato da Johnny Depp sparisce, intrappolato in una dimensione parallela, nella quale rischia di perdersi per sempre. Rintracciato dai compagni d’avventura, è proprio lui ad avere l’intuizione giusta per tornare nella realtà assieme a chi lo ha soccorso.
Nel caso della biathleta di scuola friulana, il ruolo di Will Turner, Elizabeth Swann ed Hector Barbossa è verosimilmente stato recitato dai nuovi sci (Salomon), dalla cooperazione con il tecnico finlandese Jonne Kähkönen e dall’espediente di mettere una protezione alla diottra della carabina per evitare che un determinato movimento nel togliersela potesse mandare a carte quarantotto l’azzeramento. È stata però lei, come Jack Sparrow, a trovare la soluzione per abbandonare lo scrigno di Davy Jones in cui era finita, rientrando nella “sua” dimensione, quella delle big.
Nel 2022-23 abbiamo, finalmente, rivisto la vera Vittozzi, quella capace di salire sul podio della classifica generale e di essere da corsa per le posizioni di vertice in ogni gara. Non a caso è tornata a sparare con l’88{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} dopo essere progressivamente sprofondata al 71{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} nell’arco di un triennio. L’unico vero svarione dell’inverno, la sprint di Pokljuka, è stato peraltro propedeutico a risolvere definitivamente il rompicapo dei poligoni a terra. Come si suole dire, non tutti i mali vengono per nuocere.