Lavorare sui dettagli. Jannik Sinner dovrà avere questo atteggiamento in vista del prossimo incontro degli ottavi di finale del Masters1000 di Miami. Sul cemento della Florida, l’azzurro si è imposto con il punteggio di 6-3 6-4 contro il bulgaro Grigor Dimitrov, che ha espresso un tennis di alto livello e costretto l’altoatesino a sfoderare alcuni colpi del suo repertorio, nonché alcune variazioni sul tema come alcune palle corte di pregevole fattura.
Il classe 2001 del Bel Paese è riuscito, soprattutto, a trovare grande continuità in risposta, ottenendo medie molto alte di punti rispetto alla seconda di servizio di Dimitrov. Jannik, infatti, ha conquistato il 73{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} (19/26) dei quindici in questo particolare caso. Numeri che non mentono sull’efficacia di questo fondamentale, ma nello stesso tempo ci sono alcuni aspetti del gioco da migliorare.
Il riferimento è alla battuta che, specie nel secondo set, ha un po’ abbandonato il nostro portacolori, considerando non solo un numero di prime in campo non elevatissimo (61{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}), ma un’efficienza minore (63{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842}) rispetto al 76{feab5ae4d6f9fdb29e1a7a12d771a87cfbe741416ca3228443c873bd8fa1c842} del bulgaro. Un dato che pone l’accento su una sorta di rilassamento del nostro portacolori nella gestione della partita, considerando però anche i meriti del rivale, che ha espresso un tennis di livello superiore nella seconda frazione. Un qualcosa che già si era verificato nei precedenti incontri, come contro lo svizzero Stan Wawrinka sia a Rotterdam che a Indian Wells.