Gli inizi nella moda, dal Missouri a Parigi
Cresciuto nel Missouri, Scott si avvicina al mondo della moda sfogliando le riviste francesi. Gli studi a New York, in Fashion Design presso il Pratt Institute di Brooklyn. Poi la via di Parigi, diversi tentativi di entrare nel mondo fashion e l’occasione di un lavoro nel ruolo di event pr da Jean Paul Gaultier, che gli apre le porte del magico mondo della moda.
Al 1997 risale la creazione del suo marchio omonimo, con la prima, stravagante sfilata in un bar nella zona di Bastille: una linea creata con tessuti di recupero di camici ospedalieri ispirata al romanzo Crash di J.G Ballard. Con il trasferimento a Los Angeles nei primi anni Duemila, arriva l’intuizione dell’importanza della creazione di capsule collection per rendere la moda più accessibile a tutti i consumatori: dalla partnership con adidas a quella con Swatch. Nel 2013, dopo essere stato eletto da diverse popstar come il designer di riferimento – da Lady Gaga a Madonna a Bjork – Jeremy Scott inizia la sua avventura come direttore creativo di Moschino sostituendo così Rossella Jardini, che per anni aveva lavorato a fianco del fondatore. E infondendo il suo punto di vista divertente e ironico, così simile alla filosofia di Franco.
Il debutto di Jeremy Scott da Moschino nel 2014
Indimenticabile il debutto di Jeremy Scott da Moschino all’insegna di riferimenti ai fast food McDonald’s e al cartoon di Spongebob, quella sfilata Autunno-Inverno 2014/2015 che fa discutere e funge da apripista a diversi show incentrati sul mondo del consuming, da Barbie (Primavera-Estate 2015) a Marlboro (Autunno-Inverno 2016/2017, con le modelle che sfilano nel fumo).
Tra gli show da ricordare, anche la sfilata packaging con i sacchetti griffati dell’Autunno-Inverno 2017/2018, ma anche quella dedicata ai My Little Pony per la Primavera-Estate 2018 e gli abiti-torta in stile Marie Antoniette dell’Autunno-Inverno 2020/2021.